Dicembre-Gennaio |
"Tutti in scena" rassegna di teatro amatoriale al Laboratorio delle Arti
|
Gennaio | Presepe Vivente |
Gennaio | Festa del Mandarino |
Febbraio-Marzo | Tradizionale parata di Carnevale |
Pasqua | Re Casatiello manifestazione/competizione dedicata al dolce tradizionale Pasquale |
Maggio | Memorial V. Schiano manifestazione ciclistica e parata di aquiloni alla Marina di Acquamorta |
Giugno | Festa della Musica |
Giugno | Festa della Cistecca |
Giugno | Festa della Musica |
Luglio . Agosto | Giochi estivi di Vivi L'Estate |
Luglio | Frienn' mangiann' ballan' Festa del Rione San Giuseppe ed elezione Montesina dell'anno |
Luglio - Settembre |
Il Borgo in festa - rassegna di teatro e musica dal vivo ai Giardini di Dedalo di Cappella
|
Agosto |
Sagra del Mare Flegrea alla Marina di Acquamorta
|
Agosto |
Ferragosto Montese: Festeggiamenti della Madonna Assunta - Festa patronale - Concerti e Spettacolo Pirotecnico alla Marina di Acquamorta
|
Agosto |
Palio dell'Assunta: gara di voga con gozzi tradizionali montesi
|
Settembre |
Appuntamenti Malazè
|
Durante tutto l'anno |
L'Arcadia per tutti: incontri di avvicinamento alla musica
|
La principale manifestazione religiosa che si tiene nel Comune di Monte di Procida è la "Festa patronale dell'Assunta". È la festa patronale che si svolge nella settimana di ferragosto, dal 13 al 17 agosto, ritrovo immancabile per tutti i montesi impegnati all'estero per lavoro. Durante la Festa il paese si trasforma in un grande luna-park, con mille attrattive. I festeggiamenti sono tradizionalmente chiusi da una spettacolare esibizione di fuochi artificiali, che attira visitatori da tutta la Campania.
Di rilievo poi, per i festeggiamenti religiosi, la processione dell'Assunta del 15 agosto, di secolare tradizione. La statua dell'Assunta, rivestita degli ex-voto, viene trasportata a spalle, dai marinai montesi in servizio di leva, per le strade principali del paese. È la festa dei marinai e degli emigranti, che tornano in paese per ringraziare la Madonna. In serata, in una folkloristica asta il cui ricordo è ultrasecolare, vengono vendute al pubblico le offerte raccolte durante la processione, vino, polli ed altri prodotti della campagna.
Qualche storico fa risalire la venerazione dei montesi per la Madonna all'antico culto per Minerva, cui era dedicato un tempio sulla vicina Torre di Cappella, dove pare si sia formato il diacono Sossio, martirizzato nel 305 con il vescovo Gennaro. Un culto continuato nella forma della "Madonna guerriera" per tutto il Medioevo, sino a quando, agli inizi del Seicento, il Cardinale Ascanio Filomarino fece costruire la Chiesa e la volle dedicare all'Assunta. Un cambiamento che ebbe singolari conseguenze anche sull'antica immagine - ancor oggi conservata in chiesa, seppur in pessime condizioni - che ritraeva la "Madonna guerriera". Nel raffigurarla, infatti, il pittore aveva lasciato la veste aperta sul davanti, a scoprire i polpacci. Una posa certo poco indicata per l'Assunta e per il clima religioso del tempo: il vescovo dispose così che il quadro fosse adeguatamente ritoccato.
Siti archeologici, architettonici e monumentali.
Due sepolture di ufficiali della flotta imperiale di miseno sono state ritrovate nel sottosuolo della piazza di Cappella, a Monte di Procida,durante lavori di manutenzione stradale. Gli scavi sono finanziati con fondi stanziati dalla Regione Campania nell'ambito delle iniziative per la valorizzazione dei Campi Flegrei considerati "grandi attrattori culturali". Si tratta di colombari molto ben conservati, in cui i gruppi di locali appaiono affiancati. Le pareti sono decorate da affreschi molto semplici, ma di grande interesse, raffiguranti ritratti e piccoli volatili. Una iscrizione parla di un militare imbarcato sulla nave da guerra Virtus della flotta di Miseno..
La tipologia delle sepolture richiama i modelli in uso in età imperiale. Le tombe si inseriscono in un lungo percorso funerario che, partendo dalla base navale di Miseno, attraversava le zone attualmente denominate Cappella, Toregaveta e Fusaro per giungere quasi fino al promontorio di Cuma. Attorno alle sepolture rinvenute a Cappella prenderà corpo il primo parco archeologico di Monte di Procida, il cui legame con la flotta di Miseno è già esaltato dal programma didattico "Scuola & territorio" della Feder Mediterraneo dedicato al porto e alla flotta romane, che parte dalla terrazza di Montegrillo.
Un sito architettonico di rilievo, in Monte di Procida, è la "Chiesa di Maria Santissima Assunta". Alla "Madonna Assunta in Cielo" è dedicata la Chiesa Madre del paese, alle spalle di Piazza XXVII Gennaio, significativamente rivolta verso il mare e l'isola di Procida.
Ampliata più volte nel XVIII e nel XIX secolo, la Chiesa ospita un'immagine dell'Assunta che risale alla costruzione della Chiesa, ed una statua della Madonna, riprodotta nelle immagini che i montesi portano in tutto il mondo, realizzata nel 1814. La Chiesa conobbe diversi ampliamenti ed arricchimenti nel corso del Settecento, per trovare la forma attuale sul finire del secolo scorso.
La statua dell'Assunta che invece oggi si venera risale al 1814 ed è opera dello scultore napoletano Francesco Verzella. L'ingresso della statua in paese, dalla spiaggia di Torrefumo, venne accolto da una grande processione, segno della devozione che a tale immagine i montesi conserveranno sino ad oggi.
Il patrimonio più prezioso di Monte di Procida è, senza ombra di dubbio, quello delle bellezze ambientali. Ovunque ci si trovi la cittadina offre squarci di panorami marini di rara bellezza resi caratteristici dai colori tipici della zona.
Tra questi è opportuno ricordare l'Isolotto di San Martino, un piccolissimo isolotto della superficie di 1600 mq.. Vi si accede, a pagamento, da uno stretto tunnel e percorrendo un precario quanto suggestivo pontile. Nel dopoguerra assurse invece ai fasti della mondanità, con un ristorante ed un night-club tappa obbligata della "dolce vita" napoletana. Oggi è possibile farvi comodamente il bagno e pranzare in un suggestiva cornice.
In origine San Martino era collegato a Monte di Procida, di cui costituiva un promontorio; se ne staccò forse nel 1488 a causa di un maremoto. Sino al secolo scorso l'isolotto era alto il doppio di quanto appaia attualmente. Il taglio della pozzolana ne ha, infatti, ridotto l'altezza di ben 16 metri. Durante tale taglio, concesso dal Comune di Procida sul finire del secolo scorso, vennero portati alla luce sepolcri, scheletri, ruderi e pezzi di marmo.
Nel XVI e XVII secolo i procidani lo utilizzarono come base per la loro lucrosa attività di pesca al tonno. L'isolotto tornò a far parlare di sé intorno agli anni trenta: in quel periodo venne, infatti, costruito a Baia un silurificio e San Martino fu scelto come base per il collaudo dei siluri. L'isolotto si trovava in posizione ottimale: era vicino a Baia ma non troppo in vista.
Dopo la seconda guerra mondiale la funzione dell'isolotto mutò di nuovo. Divenne un ritrovo turistico-balneare, protagonista della dolce vita napoletana. Oggi è un affascinante ritrovo turistico, ideale per una giornata di mare riservata e tranquilla. Per gli amanti delle immersioni, il fondale si offrirà ricco di pesci e frutti di mare mentre i più fortunati vi potranno ammirare anche antichi reperti.